Perché servono i DAE negli alberghi?

infarto lavoro

Donna tedesca salvata dal custode

Abbiamo già spiegato diverse volte come dotare le strutture alberghiere di dispositivi di primo soccorso e defibrillatori semiautomatici possa essere indispensabile.
Ma quando vi sono dei casi che dimostrano quanto affermato, non possiamo che esserne soddisfatti se la vittima è viva e in fase di ripresa.
E’ quanto successo infatti in un albergo di Venezia.
Una turista tedesca era stata colpita da arresto cardiaco: aveva perso conoscenza, il cuore non batteva e non respirava.
Il custode dell’albergo, che aveva frequentato il corso di primo soccorso per l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico installato presso la struttura, è intervenuto subito, applicando le manovre di massaggio cardiaco ed infine utilizzando il DAE in dotazione.
All’arrivo del 118, il cuore aveva già ripreso a battere.
Naturalmente la turista è stata poi portata in ospedale e operata d’urgenza al cuore, ma ora è fuori pericolo, anche grazie all’intervento del dipendente dell’hotel.

Sempre più persone formate per il primo soccorso

I dispositivi per la defibrillazione erano stati installati grazie all’iniziativa al programma “Città Cardioprotetta”. Progetto realizzato con una collaborazione tra l’Azienda Sanitaria Locale, l’associazione albergatori e le comunità locali.
Questa iniziativa aveva favorito l’installazione di defibrillatori semiautomatici presso diverse strutture ricettive e formato altrettanti impiegati degli hotel. Proprio grazie a questo si è potuto intervenire e salvare la donna tedesca.
Questo genere di percorsi sta infine dimostrando come le persone che frequentano un corso di primo soccorso e di utilizzo di DAE sia più sicuro e propenso ad intervenire in caso di bisogno e non per forza se presente una perdita di conoscenza o di arresto cardiaco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *