Decreto Balduzzi prorogato fino a luglio 2016

decreto balduzzi

Ancora troppe associazioni non hanno un DAE

Il decreto Balduzzi sarà prorogato per altri sei mesi. Questa la notizia che, a pochi giorni dal termine ultimo per l’applicazione della legge, circola negli ambienti delle associazioni sportive dilettantistiche.
La notizia è ormai certa grazie alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ed è stato possibile grazie ad un emendamento presentato dalla deputata del pd Daniela Sbrollini. La decisione del Ministero è stata poi appunto quella di prorogare la legge che obbliga tutte le associazioni sportive dilettantistiche a dotarsi di defibrillatori semiautomatici (Decreto dell’ 11 gennaio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio 2016; modifica art.7 comma 11 legge 189/12 parole “30 mesi” sostituite da “36 mesi”).
Le motivazioni sono legate principalmente al fatto che sono ancora in molti a non essersi messi in linea con quanto richiesto dal decreto. Pertanto per evitare problemi e numerose sanzioni ma soprattutto per garantire la salute dei cittadini, si è deciso di dare come nuovo termine per mettersi in regola il 20 luglio 2016. Questo però non significa che si possano dormire sonni tranquilli. Le operazioni di controllo partiranno per verificare l’adeguamento alla legge delle diverse realtà sportive.

C’è chi ha ancora dubbi sulla legge Balduzzi

Siamo quindi alla seconda proroga del Decreto Balduzzi, il quale presenta diversi punti che sono, nonostante tutto, ancora poco chiari.
Per prima cosa ogni Regione ha il suo decreto attuativo e può decidere il tipo di sanzione da imporre a chi non rispetta la legge. Rimane difficile capire cosa esattamente rischia ogni associazione dilettantistica anche perché spesso è complicato trovare il testo della legge della rispettiva regione.
A parte le sanzioni però l’accusa per il responsabile dell’associazione negligente che ha avuto una vittima per arresto cardiaco, è di omicidio colposo. Questo al di fuori di quanto deciso da qualsiasi decreto attuativo. Non bisogna quindi assolutamente sottovalutare la legge.
Un altro dubbio emerso nel tempo è legato alle strutture sportive che ospitano le diverse associazioni sportive. Ogni associazione deve dotarsi di un defibrillatore semiautomatico oppure è sufficiente che sia l’impianto sportivo ad acquistarlo ed a formare i diversi operatori BLS-D?
Confusione ha creato inoltre l’esclusione di tutte quelle organizzazioni che svolgono attività a basso impatto cardiocircolatorio, in quanto non è chiaro quali siano quelle che rientrino in questa tipologia di sport e chi invece ne resta fuori. Ma come si può essere sicuri se molti casi di arresto del cuore si hanno proprio mentre si svolge attività fisica?
Infine la legge fa riferimento alle società sportive e non alle associazioni, creando non poco scompiglio tra chi ritiene necessario dotarsi di un DAE e chi invece vuole avere chiarezza dalla legge. Si spera quindi che questa proroga possa portare anche semplicità su questi punti.
Nonostante tutto sono stati tanti, in questi ultimi anni, i casi di sportivi amatoriali vittime di blocco cardiaco salvati da defibrillatori semiautomatici. Qualunque sia il genere di attività svolta o la denominazione della vostra organizzazione sportiva, è sempre più chiaro come avere un DAE sia essenziale per salvare la vita delle persone.

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