Il Bollettino arresto cardiaco di giugno
Sono ufficiali le fonti che quantificano il numero pressoché sconcertante di vittime per arresto cardiaco in Italia.
Il sito viva2013.it a seguito di una raccolta informazioni di casi di arresto cardiaco riportati dai giornali , indica che Solo nel mese di Giugno ve ne sono stati 300 ed il 70% di questi, hanno avuto un esito fatale.
Per esser più chiari quel 70% corrisponde a 210 delle 300 persone totali, e queste sono morte, morte perché non hanno potuto ricevere gli adeguati soccorsi e nei tempi brevi necessari per i casi di arresto cardiaco.
I numeri sopraelencati indicano solo i casi riportati dai giornali.
In realtà la stima è molto più alta in relazione alle oltre 60.000 vittime ogni anno, solo in Italia.
Ma cosa e quanto sarebbe cambiato, se in ognuno di questi casi, si fosse potuto utilizzare un defibrillatore cardiaco?
La risposta è “molto”, forse “tutto”.
Il Defibrillatore Semiautomatico esterno o DAE viene progettato e messo in commercio con l’unico scopo di salvare vite umane. è l’unico mezzo in grado di riportare ad uno stato normale, un cuore colpito da arresto improvviso e che altrimenti porterebbe la persona al decesso.
Il defibrillatore è un mezzo maneggevole, leggero e talmente facile da utilizzare che potrebbe adoperarlo anche un bambino.
I dati riportati dalle fonti giornalistiche, rivelano anche i dettagli riguardo a sesso, locazione del paziente e possibile presenza di testimoni; E ci apre gli occhi su alcune realtà che a volte tendiamo ad ignorare per la loro ovvietà.
55 delle 300 persone sono state colte da arresto cardiaco sotto il loro tetto, probabilmente senza alcun tipo di sollecitazione al cuore, Mentre in ben 204 casi si trovavano fuori casa, e solo 27 di questi stavano praticando sport.
Il Defibrillatore oggi è obbligatorio, ma il collegamento immediato con il solo mondo dello sport è più che sbagliato. Conta la vita di tutti, che essi siano in un centro sportivo o semplicemente nel proprio appartamento.
Basterebbe sapere che il DAE oltre a fornire una sicurezza in più, ha un costo davvero per tutte le tasche. Aprite gli occhi.
Nel mese di giugno sono stati 300 gli arresti cardiaci riportati sui principali quotidiani italiani. Di questi, ben 210 (70%) hanno avuto esito fatale, in 86 (29%) sono arrivati vivi all’ospedale dopo l’arresto cardiaco ma non è possibile stabilirne l’esito successivo. Sul totale delle persone colpite dal malore, 247 sono uomini (82%) e 53 donne (18%). In 55 hanno avuto un arresto cardiaco in casa (18%) e 204 fuori casa (68%). Tra quelli fuori casa sono state 27 le persone (13%) che si sono sentite male mentre praticavano uno sport (bici, calcetto, sub). Sugli arresti cardiaci totali, 219 hanno avuto dei testimoni (73%). In 23 casi i testimoni sono stati anche i primi ad iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare (7%). In altri 147 casi ad intervenire è stato il 118 (49%). Soltanto in 13 casi viene segnalato l’uso del defibrillatore (4%).[/message_box]