Pochi giorni fa ad Ostia un bambino aveva accusato un malore ed è mancato in seguito ad un arresto cardio circolatorio.
Il bambino si è sentito male durante una lezione in palestra. Era affetto da una patologia cardiaca ed era sotto controllo presso l’Ospedale Pediatrico. Nonostante la tempestività nei soccorsi, tutte le procedure di primo intervento, l’arrivo di una ambulanza ed il successivo trasporto in eliambulanza presso il Bambino Gesù di Roma, il ragazzo non è più riuscito a riprendersi.
Siamo vicini ai famigliari ai quali vanno le nostre più sentite condoglianze.
Ora sappiamo che la scuola era dotata di defibrillatore ……ma quante scuole, palestre, aziende e posti ad alta frequentazione di persone sono dotate di defibrillatore? È triste dirlo ma sono ancora poche. Diamo atto che molte si stanno attrezzando e sensibilizzando, ma ancora oggi questo problema è messo in secondo piano.
L’importanza di avere a disposizione un defibrillatore automatico (DAE) è provata da tempo. È l’unico trattamento efficace in caso di arresto cardiaco causato da fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare.
Ma è importante e vitale sapere che questo trattamento è efficace solo se viene eseguito durante i primi minuti successivi ad un arresto cardiaco.
Va spiegato, partendo dal principio, che il danno anossico cerebrale inizia subito dopo l’arresto cardiaco e diventa irreversibile dopo pochissimi minuti.
Quindi l’uso del defibrillatore (DAE) è importantissimo. Grande importanza ha anche il massaggio cardiaco da effettuarsi il più precocemente possibile e soprattutto senza interruzioni. Vale il principio che va trasmesso al soccorritore che quando si trova in difficoltà o ha un dubbio sul da fare o è paralizzato dalla paura, deve sempre ricordarsi … di massaggiare.
Importante è prendere confidenza con il defibrillatore (DAE) e capire che è un dispositivo di grande ausilio durante il soccorso, non solo per la terapia da erogare ma anche per la diagnosi di ritmi non defibrillabili e con necessità, quindi, di altri presidi.
Non ultimo è vincere la paura del fare e quella del fare male.
Ogni anno in Italia muoiono circa 60.000 persone a causa di un arresto cardiaco e la scienza ha dimostrato che un intervento rapido ed efficace può ridurre del 30% questi decessi.
Studi hanno stabilito che le probabilità di salvare una persona in arresto cardiaco improvviso calano del 10% al passare di ogni minuto
Per concludere: quale è il motivo per NON dotarsi di un defibrillatore ( DAE ) ?