Flash mob contro proroghe Legge Balduzzi

L'arresto cardiaco non rispetta la proroga

Un grande manifestazione perché “L’arresto cardiaco non rispetta la proroga”

Dopo l’ulteriore proroga per l’attuazione delle normative stabilite dal Decreto Balduzzi, sono emersi nel mondo delle associazione sportive due posizioni ben contrapposte.
Da un lato vi è chi, compiaciuto, sostiene che la legge non deve essere applicata a causa di piccoli cavilli burocratici che ne rendono impossibile la completa attuazione.
Dall’altra parte ci sono tutte quelle realtà associative dilettantistiche che invece hanno già installato i defibrillatori nelle loro sedi, perché credono nell’importanza del decreto e di garantire aiuto ai propri iscritti.
Oltre a questo le associazioni che hanno già un defibrillatore, si sentono canzonate dal governo, che ancora una volta ha imposto una norma e ha garantito la non punibilità per chi non si è messo in regola nei tempi previsti.
Per questo il 26 marzo si svolgerà in diverse città italiane il Flash Mob “L’arresto cardiaco non rispetta la proroga” a cui parteciperanno diverse realtà che hanno capito la necessità e l’aiuto fondamentale che fornisce la defibrillazione precoce.

Tutte le associazioni in piazza al Flash Mob

Saranno davvero numerose le associazioni che parteciperanno alla manifestazione. Poche e semplici indicazioni sono state trasmesse, affinché si abbia l’effetto desiderato.
Si sdraieranno a terra, ognuno con la divisa della propria associazione e simulando un arresto cardiaco improvviso, ma senza defibrillatore. Perché l’arresto cardiaco non aspetta il momento giusto per colpire, arriva e basta. E senza defibrillatore si muore.
E immaginiamo se al posto del Flash Mob ci fossero vittime vere.
Già perché ogni anno sono davvero molte le persone colpite da un arresto cardiaco, decedute per colpa di soccorsi in ritardo o mancanza di un DAE.
Questo è lo scopo. Sensibilizzare sull’argomento per spiegare la defibrillazione precoce.
All’iniziativa possono partecipare anche cittadini, personalità di ogni istituzione, per dire no ad ulteriori proroghe del decreto Balduzzi.

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