Uno studio dimostra la necessità dei DAE
E’ stato pubblicato di recente uno studio sull’Impatto dell’Arresto cardiocircolatorio in Lombardia, avvenuto grazie al progetto “A portata di cuore” in cui sono stati acquistati dalla Regione numerosi defibrillatori semiautomatici.
Di questi alcuni sono stati posizionati sui mezzi di trasporto di pazienti come ambulanze o automobili per invalidi e malati, come richiesto dal decreto Balduzzi.
Altri ancora vicino a farmacie della regione che fossero in luoghi dove i tempi per l’intervento di primo soccorso fossero maggiori di 20 minuti e in altri luoghi dove ci fosse un’ampia concentrazione di persone e quindi dove il rischio fosse più alto.
Tra gli obiettivi dello studio vi era l’osservazione dell’intervento dei mezzi di primo soccorso sia per traumi che per malori con l’incidenza delle variabili; l’analisi di particolari metodologie di intervento precoce come l’utilizzo del DAE, e il confronto di questo dati con quelli di altre regioni o stati sia europei che internazionali.
Defibrillatore, un aiuto per la comunità
I risultati ottenuti in seguito all’osservazione per circa un anno dell’attività di primo soccorso con mezzi come ambulanze e conseguente ricovero in ospedale, sono stati interessanti per quanto riguarda l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico e l’intervento dei cittadini in caso di malore e conseguente perdita di conoscenza.
Con l’installazione dei DAE ottenuti con il progetto, di cui parlavamo precedentemente, si erano naturalmente formate delle persone con dei corsi BLS e BLS-D.
Questo ha portato ad una maggiore informazione e sensibilizzazione in merito all’intervento precoce. Di conseguenza è stato registrato un maggior numero di partecipazione e aiuto in caso di malore.
Inoltre, sempre secondo lo studio svolto attorno al progetto, risulta che l’installazione di defibrillatori semiautomatici aiuta a prevenire la morte in caso di arresto cardiaco.
Infatti, nonostante non sia possibile prevedere l’arresto e che il DAE sia adeguato al malore presentato, un numero diffuso di defibrillatori e di persone che possono utilizzarli, diminuisce, di fatto, la percentuale di morti per problemi cardiaci.
Sembra quindi logico che un DAE abbia sempre effetti positivi: sia per la persona vittima di arresto, sia per la comunità dove viene installato il dispositivo che si sente più propensa e sicura ad intervenire in caso di qualsiasi malore.
Fonti:
https://www.areu.lombardia.it/web/home/scientific-news