Infarto prima causa di morte. Ecco perché avere un DAE

infarto

I dati dell’OMS e del Ministero della sanità

In questo ultimo periodo si è parlato molto dei problemi derivati dall’assunzione della carne rossa e del documento diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La colpa principale che l’Oms imputava alle carni rosse era quella di aumentare le probabilità dell’insorgenza del cancro.
Coscienti di quanto sia importante prevenire malattie come il tumore, non bisogna dimenticare che la causa più diffusa di decesso nei paesi occidentalizzati del mondo rimane comunque l’infarto.
A fornire questi dati è sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità che a seguito di uno studio effettuato, ha diffuso i seguenti dati: sarebbero circa 18 milioni i decessi da ricondurre a patologie cardiache.
In Italia la percentuale è del 44%, avvicinandosi pericolosamente a quasi la metà delle morti nel nostro paese. La sola cardiopatia ischemica sarebbe la principale causa di decesso nel Bel Paese, dove secondo i dati diffusi dal Ministero della Sanità, dal 2010 ad oggi oltre duecento mila persone sarebbero state vittime di questa patologia.

In Italia le vittime sono circa 75 mila ogni anno

Ma l’infarto e l’arresto cardiaco non sono da meno. Purtroppo si registrano circa 75 000 vittime ogni anno, segnale che non sono malattie da sottovalutare e che la salute del cuore deve essere tenuta costantemente sotto controllo.
Come detto più e più volte, molto spesso non si può prevedere un malore cardiaco e anche chi conduce una vita sana e che soprattutto fa molto sport, viene colpita da un arresto cardiaco.
L’unico modo per intervenire in questi casi è utilizzare un defibrillatore sulla vittima.
Se vengono applicate le manovre insegnate nei corsi BLS-D e si impiega un DAE nei primi 3-5 minuti dall’inizio del problema al cuore, le probabilità di sopravvivenza aumentano di almeno il 50%.
Dati alla mano, è pertanto importante accertarsi che i luoghi in cui pratichiamo sport siano dotati di un dispositivo per la defibrillazione semiautomatica, come richiesto dalla Legge Balduzzi che dal gennaio 2016 obbliga tutte le associazioni sportive o ASD a dotarsi di un DAE.
Ma non è solo dove si fa attività sportiva che si ha la necessità di avere questo genere di apparecchiature. Luoghi pubblici con grande afflusso di persone, studi medici e dentistici, ristoranti e locali notturni, condomini e oratori, dovrebbero essere tutti luoghi cardio protetti anche se non è ancora previsto dalla legge.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *