Massaggio cardiaco: come si effettua?

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Nessuno vorrebbe trovarsi, nel corso della propria vita, ad assistere al malore di una persona. Eppure, trovarsi improvvisamene in situazioni di questo tipo succede ed anche molto più spesso di quanto si immagini. Per questo motivo, sapersi comportare ed agire tempestivamente in situazioni di questo tipo è di vitale importanza.

In tali frangenti, la rianimazione cardiopolmonare (RCP) ha un ruolo fondamentale negli interventi per l’arresto cardiaco.

Esploriamo in dettaglio questa tecnica di salvataggio.

Massaggio cardiaco: di cosa si tratta

Il massaggio cardiaco, o Rianimazione Cardiopolmonare, consiste in una serie di compressioni ritmiche sul torace volte a mantenere la circolazione sanguigna e il trasporto di ossigeno agli organi e ai tessuti di un individuo, quando il cuore non è più in grado di pompare il sangue attraverso i vasi sanguigni.

Sebbene la sua esecuzione non garantisca la sopravvivenza, aumenta notevolmente le possibilità di recupero senza danni cerebrali.

La rianimazione cardiopolmonare fa parte del repertorio di tecniche conosciuto come Basic Life Support (BLS), ed è fondamentale nel primo soccorso fornito a chi perde conoscenza.

Questa tecnica comprende due manovre principali: le compressioni toraciche e le ventilazioni bocca-bocca o bocca-maschera.

Scopo della rianimazione cardiopolmonare è simulare il lavoro di cuore, polmoni e vie aeree, al fine di mantenere la circolazione e il trasporto di ossigeno, anche in assenza di respirazione o circolazione spontanea. Le probabilità di sopravvivenza di un individuo in arresto cardiaco diminuiscono dell’10% ogni minuto, se non viene eseguita la rianimazione cardiopolmonare.

Le linee guida raccomandano di eseguire la rianimazione cardiopolmonare quando si è in presenza di:

  • persona incosciente: non risponde a stimoli verbali o tattili
  • assenza di respiro: la persona non respira o presenta una respirazione agonale (gasping).

È importante avvertire i servizi di emergenza chiamando il 118 e ricordare che, gli operatori non sanitari, non hanno l’obbligo di praticare la manovra RCP.

Come si esegui un massaggio cardiaco

La procedura per la rianimazione cardiopolmonare negli adulti consiste in 30 compressioni toraciche seguite da 2 ventilazioni, con un rapporto di 30:2. Queste manovre devono essere eseguite con precisione e seguendo un ritmo costante.

Ma andiamo a spiegare nel dettaglio come si eseguono.

Compressioni toraciche

Per eseguire le compressioni toraciche è necessario eseguire i seguenti passaggi:

  • Posizionare il palmo di una mano al centro del torace, sulla stessa linea dei capezzoli.
  • Sovrapporre l’altra mano sulla prima, intrecciando le dita tra di loro.
  • Eseguire compressioni ritmiche e perpendicolari al torace, con una profondità di circa 5 cm.
  • Mantenere le braccia rigide e utilizzare il peso del corpo per imprimere la forza necessaria.
  • Effettuare 30 compressioni consecutive ad un ritmo costante di circa 100-120 al minuto.

Ventilazioni

Una volta eseguite trenta compressioni, il passo successivo consiste nell’effettuare due ventilazioni.

  • Aprire le vie aeree della vittima sollevando il mento e inclinando la testa all’indietro.
  • Pinzare il naso della vittima per evitare la fuoriuscita di aria.
  • Coprire completamente la bocca della vittima con la propria bocca, creando un sigillo ermetico.
  • Insufflare aria nei polmoni della vittima con due respiri lenti e completi.
  • Assicurarsi che il torace della vittima si sollevi ad ogni ventilazione.

Quando un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è disponibile, può essere utilizzato anche da personale non sanitario. Ogni dispositivo, fornisce le istruzioni vocali necessarie al suo utilizzo. In assenza di un DAE comunque, la rianimazione deve continuare senza interruzione fino all’arrivo dei soccorsi o fino a diverse indicazioni di un operatore sanitario.

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