La cronaca non mente. Aumento di casi di arresto cardiaco
Basta guardare le pagine di cronaca locale per rendersi conto di quante persone vengono colpite da arresto cardiaco ogni settimana.
Nei locali pubblici, nelle palestre, in vacanza come in ufficio, i luoghi dove può verificarsi il problema al cuore non è prevedibile né calcolabile.
E’ di qualche giorno fa la notizia di uno sciatore cinquantenne del Trentino che è stato colpito da arresto durante l’attività sciistica.
In pista alle 21.30 della sera l’uomo di certo non immaginava che avrebbe avuto bisogno di soccorsi veloci e tempestivi.
Gli amici, che hanno subito capito la gravità della situazione, hanno chiamato l’ambulanza e il Soccorso Alpino.
Nonostante sia stato dapprima praticato il massaggio cardiaco, è stato grazie al defibrillatore in dotazione alla squadra di soccorso, che lo sciatore ha potuto riprendere coscienza.
Naturalmente l’uomo è stato poi portato all’ospedale più vicino dove gli sono state date tutte le cure adeguate per essere poi trasferito nel reparto di terapia intensiva.
Perché avere un defibrillatore semiautomatico?
Sulla neve, nei momenti di vacanza e relax può accadere di tutto, anche un arresto cardiaco improvviso.
Sarebbe quindi giusto e corretto che ogni struttura ricettiva, quindi soggetta all’arrivo di numerosi utenti ogni giorno, si dotasse di un DAE.
Questo garantirebbe agli ospiti la sicurezza di avere un personale sempre pronto all’intervento e all’emergenza.
Ma non sono solo le strutture ricettive che dovrebbero dotarsi di defibrillatori semiautomatici. Dal commerciante all’ufficio comunale, dallo studio privato al condominio, dovrebbe essere nella sensibilità comune capire il rilievo e la necessità di poter salvare una vita.
Per questo andrebbe preso in considerazione non solo di attuare leggi che impongano l’installazione di defibrillatori semiautomatici esterni, ma anche la possibilità di sensibilizzare tutti i cittadini sulla rilevanza di possedere un DAE in numerose strutture.