BOBO AL MUSEO
Eccomi di nuovo qui con voi.
Oggi ero in giro per Milano, per cercare di capire come va il rapporto fra voi e noi DAE.
Sono andato a trovare un mio fratello che ha trovato lavoro presso l’Istituto Tecnico Bazzi per Edili in Via Cappuccio.
Da oggi, la scuola è cardio protetta. E mentre uscivo dalla scuola, vedo un cartello gigante, con scritto: Museo della Sicurezza (ovviamente sui posti di lavoro e più precisamente nei cantieri edili).
Beh, essendo uno specialista in questo campo, decido che devo farci un giro e visitarlo. Vi ho trovato una grande quantità di apparecchi e strumenti per la prevenzione di incidenti sul lavoro e per il pronto intervento.
E sapete cosa c’era in questa utile e completa esposizione? Un DAE, sì proprio un defibrillatore, esattamente uguale a me.
Mi sono sentito orgoglioso di essere in un museo, e quindi, considerato come strumento indispensabile per prevenire e curare. Il DAE in un museo…immaginate la mia gioia!
Sono uscito dalla scuola felice e contento…ma poi mi sono fatto una domanda.
Perché un tipo come me, addirittura nel Museo della Sicurezza, incontra poi un sacco di resistenza, quando vengo proposto nelle aziende, nei cantieri edili, là dove ci potrebbe essere bisogno del mio intervento.
Quale è la paura che le persone hanno di me? Il costo ? Credere che sia complicato il mio uso? Non riesco proprio a capire, dove nasce questa titubanza alla mia collaborazione.
Ma sono un tipo cocciuto e continuerò a battermi per essere presente il più possibile, dove ci sono le persone.
Un saluto a tutti.