Il defibrillatore : e’ obbligatorio o no?

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Questa è la domanda del momento; un solo quesito che suscita da diverso tempo  molteplici risposte, nonostante il DAE o AED (Defibrillatore semi-automatico esterno), sia uno di quegli argomenti sul quale le opinioni personali dovrebbero passare in secondo luogo.

Qualcuno davvero teme o crede che il DAE sia solo l’oggetto del momento?.

Sarebbe bene chiarire a tutti che per rispondere alla domanda dovremmo prima di tutto menzionare una legge del 2011; All’interno della gazzetta ufficiale infatti, vengono indicati i luoghi più a rischio, che quindi necessiterebbero dell’implemento di un Defibrillatore DAE;  La lista includerebbe luoghi in cui si pratica attività sanitaria e sociosanitaria, ambulatori e poliambulatori, luoghi in cui si pratica attività ricreativa ludica, sportiva agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico: auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi, aeroporti ,stazioni, alberghi, ristoranti, centri commerciali, eventi artistici, musei , stabilimenti balneari e tutte quelle strutture con un alto flusso di persone. Insomma è chiaro che il DAE dovrebbe ricoprire una posizione importante se inserito e blasonato fino a questo punto. Quasi Se non bastasse, ultimamente la gazzetta ufficiale ha ricevuto una rettifica datata novembre 2012 con l’arrivo del decreto Balduzzi che , conferisce ancora più certezze sull’argomento rimarcando la sua attenzione sul Defibrillatore semi-automatico sollecitato certo, anche  dai fatti di cronaca che hanno sconvolto il paese lo scorso anno.

All’impiego del DAE è riferito il paragrafo 11 dell’Art. 7 a pagina 42 della nuova gazzetta ufficiale. E’ anche vero che se non fosse la legge a conferire al Defibrillatore l’importanza che merita, potremmo comunque rispondere alla domanda sull’obbligatorietà del suo impiego in maniera semplicemente etica. In fin dei conti noi tutti vorremmo vivere e veder vivere i nostri cari al sicuro e sappiamo che sono almeno 60.000 ogni anno le persone che perdono la vita a causa di arresto cardiaco improvviso e mentiremmo a noi stessi se negassimo d’aver conosciuto in passato almeno una persona prematuramente scomparsa per questo motivo. La realtà è che oggi a differenza d’allora abbiamo la possibilità di tutelare davvero chi amiamo, e non serve che sia una legge a chiarircene l’importanza. Che il Defibrillatore rappresenti ora, la soluzione al problema arresto cardiaco improvviso, oltre ad essere una certezza, è una una garanzia per tutti, affinché chi in passato non ha avuto la fortuna di conoscerlo, non sarà scomparso invano.

 

di Trotolo Simone Davide.

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