Una turista tedesca era stata colpita da arresto cardiaco: aveva perso conoscenza, il cuore non batteva e non respirava. Il custode dell'albergo di Venezia, che aveva frequentato il corso di primo soccorso per l'utilizzo del defibrillatore semiautomatico installato presso la struttura, è intervenuto subito, applicando le manovre di massaggio cardiaco ed infine utilizzando il DAE in dotazione. All'arrivo del 118, il cuore aveva già ripreso a battere.
E' di qualche settimana fa la notizia di una donna di 56 anni colpita da arresto cardiaco in un ristorante a Torino. Appena constatato il malore, è stata chiamato il 118 che è intervenuto repentinamente con un defibrillatore semiautomatico sempre in dotazione nelle ambulanze.
La donna è stata salvata e portata nell'ospedale più vicino. Ma cosa sarebbe potuto succedere se non vi fosse stato un intervento tempestivo?
Un uomo di 71 anni è stato colpito da un arresto cardiaco presso il Parco di Novegro vicino Milano durante una Fiera di Antiquariato.Sono stati i volontari della Misericordia di Segrate, associazione di volontariato che si occupa di primo soccorso durante gli eventi del Parco Novegro, ad intervenire defibrillando con un DAE il cuore di Mainardi. Alberto Boni e Paolo Ogliari della Misericordia di Segrate sono intervenuti immediatamente constatando lo stato di salute del paziente e salvandolo con un defibrillatore semiautomatico acquistato dalla Sunnext.
Un uomo di 36 anni, marmista è morto dopo un ritardo del 118 locale. L'uomo è stato colpito da infarto durante la notte. Ha svegliato la moglie che ha subito chiamato l'ambulanza segnalando che il marito aveva un infarto in corso. Ci sono voluti circa 20 minuti prima che il 118 riuscisse a raggiungere la casa dell'uomo. Forse a causa del ritardo, la vittima è deceduta pochi minuti dopo essere arrivato in ospedale.
Purtroppo la Regione ha dato responso negativo a causa di alcuni cavilli legislativi che inoltre stanno dando la possibilità anche al sindaco, di temporeggiare sulla questione. Il problema è che il piccolo comune non è in grado di acquistare, al momento, un defibrillatore. Pertanto i fondi erano stati richiesti alla Regione appunto. Ma il bando era rivolto solo alle associazioni sportive dilettantistiche, le quali sono obbligate a dotarsi di DAE per legge. Non essendoci associazioni sportive a Mariotto, non è possibile avere i soldi stanziati dal bando.
Sempre più ricerche per prevenire un arresto cardiaco Non si possono prevedere né arresto cardiaco, né infarto. Questo è già stato chiarito diverse volte ma il mondo della scienza sta, pian piano, cercando di interpretare come il nostro corpo possa segnalare un futuro malore. Per questo sono davvero alti i numeri di ricerche che ogni
. Secondo uno studio condotto dal 2006 al 2012 su 687 pazienti dal Royal North Shore Hospital di Sydney e pubblicato dal European Heart Journal, sembrerebbe che nelle quattro ore successive allo stato di rabbia c'è una probabilità maggiore di essere vittima di infarto o arresto cardiaco.
Il picco emotivo sarebbe fondamentalmente la causa di tutto. Se siamo solo contrariati o nervosi le possibilità si abbassano notevolmente.
Storie di vite salvate al telefono con un’infermiera del 118 L’Italia è ancora molto indietro nella distribuzione dei defibrillatori nei luoghi pubblici, mentre sono numerose le richieste di soccorso per crisi cardiache Si può salvare una vita al telefono, grazie a chi – sempre più spesso – trova la forza di fermarsi in strada,
hanno disponibilità di acqua e terreno fertile per l'agricoltura. Questi paesi, tra cui s'inserisce anche il sultanato dell'Oman, hanno dovuto sviluppare delle tecnologie che potessero aiutare lo sviluppo economico del paese.
In particolare questo sultanato si sviluppa in una superficie arida di 3165 chilometri che presentan, oltre al deserto, anche catene montuose.
Da diversi studi medici svolti su pazienti vittime di arresto cardiaco si sono presentati dei sintomi comuni nei giorni antecedenti al problema cardiaco. In particolare vi è stato un alta percentuale di pazienti che ha presentato dolori al petto, senso di spossatezza, affanno, palpitazioni, capogiri e svenimenti. Ma vi sono altri elementi che potrebbero farvi allarmare: Dolori al braccio e allo stomaco spesso vengono sottovalutati e attribuiti ad altri disturbi come dolori reumatici e bruciori di stomaco.
Secondo quanto scoperto dalle ricerche, durate dieci anni osservando circa 20 000 adulti, si sarebbe dimostrato che chi consuma più frutta o verdura con polpa bianca, ha una riduzione del 9% di essere vittima d'infarto o di arresto cardiaco, rispetto a coloro che hanno uno dieta più “colorata” che registra una probabilità maggiore del 52%. Nonostante una dieta equilibrata e l'esercizio fisico, potrebbero comunque riscontrarsi dei problemi e per questo è giusto essere sempre pronti per qualsiasi evenienza con dispositivi di primo soccorso come i defibrillatori semiautomatici DAE che, si ricorda, vanno utilizzati da persone abilitate che hanno effettuato un piccolo corso denominato BLSD ( Manovre di Base per il primo soccorso e defibrillazione) .
Abbiamo sempre pensato che bastasse mangiar bene per difendersi dalle malattie cardiache. E invece sembra non essere così.
Infatti da una ricerca effettuata dalla San Diego State University, parrebbe che anche fare spuntini e mangiare ad orari sballati favorirebbe le malattie cardiache.
Questo perché se si mangia senza mantenere un'abitudine nell'ora, si tenderebbe a fare numerosi fuori pasto e perlopiù con cibo spazzatura.
Per questo secondo i ricercatori è fondamentale mantenere sempre la stessa distanza tra un pasto e l'altro, in modo da non ingrassare e non ingerire merendine e hamburger o bibite gassate.
Non possiamo certamente sapere se e quando saremo colpiti da un arresto cardiaco. Quello però che possiamo fare è cercare di diminuire al minimo le cause e farci controllare periodicamente dal nostro medico curante e dal nostro cardiologo. Recenti studi hanno dimostrato che le vampate precoci, tipiche della menopausa, potrebbero essere un campanello d'allarme per il cuore. Le vampate sarebbero il sintomo che qualcosa non va nei vasi sanguigni e che viene chiamata disfunzione endoteliale.
Succede spesso e ovunque. Sembrava dovesse accadere solo nei centri sportivi, sul quale i media avevano puntato i riflettori, ma non è così. Questa volta è capitato in una scuola, nella quale é morto un ragazzino, senza aver fatto particolari attività fisiche; un arresto cardiaco improvviso lo ha portato via da tutto davanti allo sconcerto